30 novembre 2008

Nintendo Story!


Ciao ragazzi. Oggi voglio scrivervi un pò di storia della gloriosa e magica Nintendo.. come è nata e come ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi!

La Storia

Nintendo Company Limited è, da definizione, una corporazione multinazionale giapponese fondata per produrre carte da gioco denominate in giapponese “Hanafuda” [letteralmente tradotto “carte dei fiori”] il 23 settembre 1889 a Kyoto, in Giappone, da Fusajiro Yamauchi. Il termine “Nintendo”, tradotto in italiano, suona approssimativamente come “la fortuna che discende dai cieli”.

A metà del 20 secolo, la compagnia provò a reinventarsi più volte, cercando di attivare altri piccoli business (compagnia di taxi e, pensate un po’, anche alberghi per coppie!!!); solo attraverso gli anni divenne un’azienda dedicatasi esclusivamente ai videogames, e progressivamente divenne dominante nel corso del tempo in questo tipo di industria. Oltre ai videogiochi, ad oggi Nintendo è il socio di maggioranza dei Seattle Mariners, la famosa squadra di baseball militante nella Major League, e proprietaria parziale degli Atlanta Hawks, nota squadra NBA.

Lungo il corso degli anni, Nintendo si è distinta sia come prima compagnia pura per la produzione di consoles (cioè produttrice di sole consoles, al contrario di Sony e Microsoft che producono anche altri tipi di apparati hi-fi e tecnologici), ed una delle più conosciute fra queste, sia come l’entità dominante nel mercato delle consoles portatili. Al 1 dicembre 2006 Nintendo ha venduto più di 387 milioni di unità nel campo hardware, e più di 2 miliardi di unità software nel mondo.

Come detto, Nintendo iniziò la sua avventura nel commercio come piccolo impresa, guidata dallo storico presidente Fusajiro Yamauchi. Verso la fine del 1889 potevate trovare la base operativa a Kyoto, dove ancora oggi la sede centrale è dislocata, ma allora avreste dovuto suonare al campanello con sopra scritto “Nintendo Koppai”: lontanissima dal mondo videogames, ma non da quello dell’intrattenimento, Nintendo Koppai produceva allora carte da gioco, le cosiddette “Hanafuda”.

Nintendo realizzò negli anni seguenti che il mercato nel quale si era mosso fino ad allora era limitato, troppo piccolo per le sue aspirazioni. La prima mossa fu quella di attivare una collaborazione con la Disney, per mettere i personaggi del grande Zio Walt sulle card Nintendo… ma non bastava ancora.

Nel 1963 la Nintendo Koppai divenne la a noi più nota Nintendo Company, Limited. Fu il periodo della sperimentazione: nel tentativo di aprirsi nuovi business, lo storico presidente Hiroshi Yamauchi, terzo nella storia della Nintendo, infuse nuove energie e nuovi capitali alla ricerca di un settore dove Nintendo potesse esplodere… i tentativi non furono certo pochi: una compagnia di taxi, una catena di “love hotels” (ovvero alberghi per coppie), un network TV, una catena di alimentari nel periodo fra il 1963 e il 1968, Nintendo fu tutte queste cose, ed anche un aspirapolvere giocattolo controllato.
Tutte questi tentativi fallirono, e dopo le Olimpiadi di Tokyo anche il mercato delle carte da gioco crollò, lasciando la Nintendo alle corde (leggende metropolitane narrano che gli stocks di Nintendo rimasero ad un valore ridicolo: soli 60 yen!).

Sommersa dai debiti, Nintendo decise di buttarsi in un business problematico sul territorio giapponese: quello dei giocattoli. Nella terra del Sol Levante grossi gruppi come Bandai e Tomy facevano da anni la parte del leone; inoltre va precisato come il ciclo di vita di un prodotto come i giocattoli per bambini sia effettivamente brevissimo: bisognava essere sempre aggiornatissimi, e presentare al mercato nuovi prodotti con nuove features in continuazione. Tutti questi dettagli sembravano non dare i migliori auspici, allora indispensabili per garantire una buona partenza… in realtà era invece l’inizio di una nuova era, per Nintendo.

E’ in questo frangente che, ancora una volta, Yamauchi ebbe un’improvvisa e proficua idea: mentre osservava i suoi operai al lavoro in uno stabilimento per la produzione, egli notò uno strano aggeggio, una specie di braccio estendibile, poggiato sul tavolo di uno degli ingegneri addetti alla manutenzione, tale Gunpei Yokoi. Era una specie di braccio allungabile, la cui costruzione si basava sul meccanismo delle leve, con alla estremità due manine stilizzate… Yamauchi lo trovò geniale, ed ordinò seduta stante a Yokoi di avviarne la produzione per il periodo natalizio dello stesso anno. Nacque così la “Ultra Hand”, un successo paradossalmente enorme, destinato a vendere 1.2 milioni di unità e ad entrare nell’immaginario collettivo degli anni ‘70. Yokoi venne promosso dai suoi banali compiti di mantenimento ingegneristico, diventando un responsabile dello sviluppo dei prodotti.

I tempi erano maturi, e una nuova figura, certamente la più importante nella storia di Nintendo, fece il suo ingresso in scena: Shigeru Miyamoto. Yokoi iniziò ad occuparsi del monitoraggio del lavoro di Miyamoto, il quale nel periodo di ricerca e sviluppo apprese molto dalla visione creativa proprio di Yokoi.

I primissimi passi di Nintendo nell’era elettronica avvennero… con le carte, ancora una volta. Nel 1978 apparve il Computer Othello, seguito poi dal Radarscope e da Donkey Kong. Erano i primissimi anni ’80, e proprio con Donkey Kong il nome di Miyamoto cominciava a farsi strada, spiazzando poi tutti con il primissimo Mario Bros. Il videogame era ancora considerato solo un riempitivo, delegato alla sala giochi… Nintendo seppe vedere oltre, e con i primi Game & Watch portò il gaming direttamente nelle mani dei giocatori… dovunque essi fossero.

Arriviamo così al 1985, l’anno della consacrazione di Nintendo come “la mamma del videogioco” così come oggi lo conosciamo. Il Nintendo Entertainment System (NES) ed il Game Boy (GB) irruppero sul mercato… e fu subito un clamoroso successo. Da allora Nintendo ha continuato a produrre hardware e software, sempre nel segno dell’intrattenimento di qualità. Ma è giunto il momento di valutare nel dettaglio le produzioni, lungo il corso del tempo, della Grande N.

Le Console

Il Nintendo Entertainment System, o abbreviato NES, è la console a 8 bit che Nintendo distribuì su larga scala (America del Nord, Brasile, Europa, Asia ed Australia). In Giappone questa venne rinominata “Famicom” (cioè Family Computer). Le cifre parlano chiaro: con più di 60 milioni di consoles vendute nel mondo, il NES è certamente la console di maggior successo e diffusione. E’ grazie al NES che concetti come il videogioco ed i suoi generi, o lo sviluppo delle terze parti, sono nati. Altro grandissimo merito del NES fu quello di rivitalizzare il commercio del settore, che dopo il disastroso crash del 1983 correva il rischio di sparire del tutto, etichettato come “totalmente improduttivo”. Quando tutti erano pronti ad abbandonare il business videoludico, ancora una volta Nintendo e Yamauchi riuscirono con innovazione e semplicità a ridare vita ad un settore giovane ma già logoro. Super Mario Bros., capolavoro assoluto di game design e giocabilità, venne sviluppato totalmente per il NES, e certamente a tale titolo vanno attribuiti gran parte dei meriti per le vendite roboanti della console.

Il Super Nintendo Entertainment System, (chiamato indifferentemente SNES, Super NES o Super Nintendo), fu la naturale evoluzione del NES, passando dagli 8 ai 16 bit. Anche questa volta Nintendo diede nome diverso alla console sul territorio giapponese (Super Famicom o Super Family Computer) mentre nella Korea del Sud venne commercializzato come Super Comboy (e venne distribuito dalla Hyundai Electronics). Lo SNES fu un vero grande successo a livello mondiale: il NES aveva zoppicato nelle regioni PAL, ma lo SNES riuscì anche dove il suo predecessore aveva fallito. Nonostante la crescente concorrenza, soprattutto da parte della SEGA, allora ancora impegnata sul fronte hardware, lo SNES si dimostrò ancora una volta la miglior console dell’era 16 bit, sia come distribuzione sia come vendite (più di 49 milioni di consoles nel mondo).

Il Nintendo 64 (conosciuto anche come N64) fu il 3 esemplare per il mercato internazionale delle home consoles targate Nintendo. Fu la console della rivoluzione: molti dei titoli studiati per questa piattaforma rivoluzionarono nel vero senso del termine il gameplay (basti pensare a giochi del calibro di Super Mario 64, The legend of Zelda: Ocarina of Time o Star Fox 64). Con l’avvento di Sony e del marchio PlayStation, il N64 riuscì comunque a vendere quasi 33 milioni di unità.

Nintendo GameCube si trovò a lottare in un mercato dove la concorrenza si faceva sempre più agguerrita: non solo Sony e SEGA (che stava per soccombere nel mercato hardware), ma anche la grandissima Microsoft lanciarono sistemi d’intrattenimento casalingo competitivi (PlayStation 2, Dreamcast e Xbox). Originariamente il GameCube avrebbe dovuto chiamarsi Dolphin (potete tutt’ora verificarlo, guardando al numero di modello sia della console stessa che degli accessori), e si presentò fin da subito attraente grazie al suo look compatto e semplice. Messa sul mercato ad un prezzo inferiore rispetto alle concorrenti, il GameCube fu la prima console della Nintendo a sfruttare il supporto su CD ottico invece delle consuete cartucce. Nintendo GameCube ha venduto ad oggi poco più di 20 milioni di consoles nel mondo, subendo pesantemente le cifre della concorrente Sony con il clamoroso successo di PlayStation 2.

Se c’è una cosa che la storia di Nintendo insegna è che non sempre da una sconfitta deve derivare l’abbandono. Fedele allo spirito della tradizione nipponica, Nintendo ha saputo rialzarsi dopo il passo falso del GameCube, proponendo, ancora una volta, un punto di svolta innovativo quando gli altri decidono di seguire una strada già battuta. Wii (pronunciato come “we”, “noi” in inglese) succede al GameCube solo cronologicamente, dacché abbandona completamente gli schemi di gioco fin’ora in vigore. Conosciuta dagli addetti ai lavori con il nome in codice “Revolution”, Wii si presenta sul campo di battaglia della console war certamente molto meno minacciosamente delle avversarie (PlayStation 3 di Sony e Xbox360 di Microsoft), ma con cifre e vendite che fin dai primi mesi hanno dimostrato il valore del prodotto. Il punto di rottura con il passato videoludico è rappresentato soprattutto dalla nuova interfaccia: il controller wireless abbinato al Wii, il Wiiremote, è in grado di captare tutti i movimenti del giocatore nello spazio 3D, permettendo così una nuova e migliorata possibilità di intrattenimento rispetto ai pads tradizionali, ormai densi di bottoni e complessi da maneggiare per i neofiti. Il Wiiremote viene abbinato ad una ulteriore periferica, il Nunchuk, che a sua volta aggiunge nuove possibilità di motion sensing e controlli, per chi vuole, più tradizionalmente riconducibili al pianeta videogames.
Nonostante molti dati tecnici rendano Wii inferiore alle consoles concorrenti, i consumatori hanno dimostrato di prediligere ancora una volta il prodotto Nintendo: ad aprile 2007, il Wall Street Journal decanta il successo della strategia Nintendo, che ha visto salire i suoi profitti del 77% nell’anno fiscale, in gran parte grazie a Wii ed al clamoroso successo della console portatile Nintendo DS.

Console Portatili





Game Boy, come marchio, ha dato il nome a diverse linee di consoles portatili, tutte riconducibili a Nintendo: se contiamo tutte le consoles a marchio Game Boy notiamo una cifra impressionante di unità vendute… 188 milioni nel mondo. Il primo Game Boy con circa 70 milioni di unità, il Game Boy Color con 50 milioni, il Game Boy Advance con quasi 80 milioni. Ed è proprio quest’ultimo esemplare, l‘Advance, ad aver visto il maggior numero di evoluzioni, con la varianti SP (super pocket) e Micro.


Nintendo DS (abbreviato spesso in NDS o semplicemente DS) è la prima console a disporre di due schermi, uno dei quali supporta la funzione touch screen. Dispone inoltre di un microfono integrato e supporta il WiFi (sia in locale che in remoto). La sigla DS non ha mai avuto una vera e propria chiarificazione: DS stava certamente agli albori del progetto per Developers’ System, anche se Nintendo ha più volte chiarito come possa significare anche Dual Screen. Il progetto, agli inizi della lavorazione, venne nominato “Nitro”.

Dopo due anni dalla commercializzazione del modello base, Nintendo ha rilasciato nel 2006 una versione aggiornata del DS, il Nintendo DS Lite, che oltre ad essere più compatto e leggero, dispone di schermi retroilluminati regolabili in intensità. Nintendo DS e Nintendo DS Lite hanno ad oggi venduto più di 40 milioni di unità nel mondo, confermando un successo non pronosticato da nessuno quando la console venne presentata: allora il DS venne tacciato di eccessiva lontananza dagli standard di gioco.

Ancora una volta Nintendo ha avuto il coraggio, la forza e la fortuna di disegnare con le proprie mani una nuova strada. Nintendo DS, implementando la funzionalità touch, ha avuto il pregio di aprire la strada ad una serie di giochi intuitivi e semplici, anche se profondamente giocabili, denominati Touch! Generation, adatti a chi non ha mai videogiocato così come agli appassionati di sempre.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la nintendo è mitica...

Anonimo ha detto...

Nintendo sempre!

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