
Ciao ragazzi. Oggi voglio scrivervi un pò di storia della gloriosa e magica Nintendo.. come è nata e come ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi!
A metà del 20 secolo, la compagnia provò a reinventarsi più volte, cercando di attivare altri piccoli business (compagnia di taxi e, pensate un po’, anche alberghi per coppie!!!); solo attraverso gli anni divenne un’azienda dedicatasi esclusivamente ai videogames, e progressivamente divenne dominante nel corso del tempo in questo tipo di industria. Oltre ai videogiochi, ad oggi Nintendo è il socio di maggioranza dei Seattle Mariners, la famosa squadra di baseball militante nella Major League, e proprietaria parziale degli Atlanta Hawks, nota squadra NBA.
Lungo il corso degli anni, Nintendo si è distinta sia come prima compagnia pura per la produzione di consoles (cioè produttrice di sole consoles, al contrario di Sony e Microsoft che producono anche altri tipi di apparati hi-fi e tecnologici), ed una delle più conosciute fra queste, sia come l’entità dominante nel mercato delle consoles portatili. Al 1 dicembre 2006 Nintendo ha venduto più di 387 milioni di unità nel campo hardware, e più di 2 miliardi di unità software nel mondo.
Come detto, Nintendo iniziò la sua avventura nel commercio come piccolo impresa, guidata dallo storico presidente Fusajiro Yamauchi. Verso la fine del 1889 potevate trovare la base operativa a Kyoto, dove ancora oggi la sede centrale è dislocata, ma allora avreste dovuto suonare al campanello con sopra scritto “Nintendo Koppai”: lontanissima dal mondo videogames, ma non da quello dell’intrattenimento, Nintendo Koppai produceva allora carte da gioco, le cosiddette “Hanafuda”.
Nintendo realizzò negli anni seguenti che il mercato nel quale si era mosso fino ad allora era limitato, troppo piccolo per le sue aspirazioni. La prima mossa fu quella di attivare una collaborazione con la Disney, per mettere i personaggi del grande Zio Walt sulle card Nintendo… ma non bastava ancora.
Nel 1963 la Nintendo Koppai divenne la a noi più nota Nintendo Company, Limited. Fu il periodo della sperimentazione: nel tentativo di aprirsi nuovi business, lo storico presidente Hiroshi Yamauchi, terzo nella storia della Nintendo, infuse nuove energie e nuovi capitali alla ricerca di un settore dove Nintendo potesse esplodere… i tentativi non furono certo pochi: una compagnia di taxi, una catena di “love hotels” (ovvero alberghi per coppie), un network TV, una catena di alimentari nel periodo fra il 1963 e il 1968, Nintendo fu tutte queste cose, ed anche un aspirapolvere giocattolo controllato.
Tutte questi tentativi fallirono, e dopo le Olimpiadi di Tokyo anche il mercato delle carte da gioco crollò, lasciando la Nintendo alle corde (leggende metropolitane narrano che gli stocks di Nintendo rimasero ad un valore ridicolo: soli 60 yen!).
Sommersa dai debiti, Nintendo decise di buttarsi in un business problematico sul territorio giapponese: quello dei giocattoli. Nella terra del Sol Levante grossi gruppi come Bandai e Tomy facevano da anni la parte del leone; inoltre va precisato come il ciclo di vita di un prodotto come i giocattoli per bambini sia effettivamente brevissimo: bisognava essere sempre aggiornatissimi, e presentare al mercato nuovi prodotti con nuove features in continuazione. Tutti questi dettagli sembravano non dare i migliori auspici, allora indispensabili per garantire una buona partenza… in realtà era invece l’inizio di una nuova era, per Nintendo.
E’ in questo frangente che, ancora una volta, Yamauchi ebbe un’improvvisa e proficua idea: mentre osservava i suoi operai al lavoro in uno stabilimento per la produzione, egli notò uno strano aggeggio, una specie di braccio estendibile, poggiato sul tavolo di uno degli ingegneri addetti alla manutenzione, tale Gunpei Yokoi. Era una specie di braccio allungabile, la cui costruzione si basava sul meccanismo delle leve, con alla estremità due manine stilizzate… Yamauchi lo trovò geniale, ed ordinò seduta stante a Yokoi di avviarne la produzione per il periodo natalizio dello stesso anno. Nacque così la “Ultra Hand”, un successo paradossalmente enorme, destinato a vendere 1.2 milioni di unità e ad entrare nell’immaginario collettivo degli anni ‘70. Yokoi venne promosso dai suoi banali compiti di mantenimento ingegneristico, diventando un responsabile dello sviluppo dei prodotti.
I tempi erano maturi, e una nuova figura, certamente la più importante nella storia di Nintendo, fece il suo ingresso in scena: Shigeru Miyamoto. Yokoi iniziò ad occuparsi del monitoraggio del lavoro di Miyamoto, il quale nel periodo di ricerca e sviluppo apprese molto dalla visione creativa proprio di Yokoi.
I primissimi passi di Nintendo nell’era elettronica avvennero… con le carte, ancora una volta. Nel 1978 apparve il Computer Othello, seguito poi dal Radarscope e da Donkey Kong. Erano i primissimi anni ’80, e proprio con Donkey Kong il nome di Miyamoto cominciava a farsi strada, spiazzando poi tutti con il primissimo Mario Bros. Il videogame era ancora considerato solo un riempitivo, delegato alla sala giochi… Nintendo seppe vedere oltre, e con i primi Game & Watch portò il gaming direttamente nelle mani dei giocatori… dovunque essi fossero.
Arriviamo così al 1985, l’anno della consacrazione di Nintendo come “la mamma del videogioco” così come oggi lo conosciamo. Il Nintendo Entertainment System (NES) ed il Game Boy (GB) irruppero sul mercato… e fu subito un clamoroso successo. Da allora Nintendo ha continuato a produrre hardware e software, sempre nel segno dell’intrattenimento di qualità. Ma è giunto il momento di valutare nel dettaglio le produzioni, lungo il corso del tempo, della Grande N.





Nonostante molti dati tecnici rendano Wii inferiore alle consoles concorrenti, i consumatori hanno dimostrato di prediligere ancora una volta il prodotto Nintendo: ad aprile 2007, il Wall Street Journal decanta il successo della strategia Nintendo, che ha visto salire i suoi profitti del 77% nell’anno fiscale, in gran parte grazie a Wii ed al clamoroso successo della console portatile Nintendo DS.







Ancora una volta Nintendo ha avuto il coraggio, la forza e la fortuna di disegnare con le proprie mani una nuova strada. Nintendo DS, implementando la funzionalità touch, ha avuto il pregio di aprire la strada ad una serie di giochi intuitivi e semplici, anche se profondamente giocabili, denominati Touch! Generation, adatti a chi non ha mai videogiocato così come agli appassionati di sempre.